Corporate Digital Responsibility, cos’è e perché dobbiamo saperne di più

20 Settembre 2022

CDR: Corporate Digital Responsibility.
L’obiettivo di questa serie di articoli è quello di divulgare questo nuovo concetto, che spazia dalla sostenibilità ambientale all’accessibilità dei siti web, passando per la privacy.
Per creare e utilizzare gli strumenti digitali in maniera più consapevole e responsabile.

Da diverso tempo l’attenzione del mondo digitale è rivolta alla responsabilità sociale delle aziende, grandi e piccole, con l’idea che le imprese debbano rispettare un codice di eticità.

Di cosa stiamo parlando? Della necessità di un comportamento sempre corretto da parte delle imprese, un comportamento che persegua valori etici e rispetti leggi pensate per gestire l’enorme carico di responsabilità sociale, economica e ambientale che il lavoro di ogni azienda comporta.

Ad oggi sentiamo molto parlare di Corporate Social Responsibility – o CSR – un tema che è diventato sempre più rilevante sul panorama internazionale, con tanti nuovi partecipanti che ogni giorno si uniscono al dibattito sulla responsabilità sociale d’impresa.

Ma perché oltre a parlare di CSR è necessario occuparsi nel dettaglio anche di Corporate Digital Responsibility, o CDR?

Abbiamo già trattato questo argomento in occasione del Giro d’Italia della CSR che si è tenuto a Ivrea durante il mese di aprile 2022; oggi vogliamo parlare di CDR anche in questo spazio.

La CDR, ovvero Corporate Digital Responsibility, deriva dalla Social Responsibiity ma si concentra su ogni aspetto che compone il mondo digitale, ponendo l’attenzione proprio su tutte quelle pratiche e quei comportamenti che riguardano tecnologie e dati, e che richiedono un atteggiamento estremamente attento dal punto di vista sociale e ambientale.

Cos’è nell’essenza la Corporate Digital Responsibility?

Possiamo definire la CDR in questo modo:

“un insieme di pratiche e comportamenti che aiutano un’organizzazione a usare i dati e la tecnologia in un modo che sia socialmente, economicamente, tecnologicamente e ambientalmente responsabile”.

Si veda: https://corporatedigitalresponsibility.net/cdr-definition-italian

In buona sostanza si tratta di un impegno etico e sociale che mette al centro la responsabilità delle imprese di utilizzare e sfruttare le tecnologie digitali con saggezza, lavorando per un futuro che sia per l’appunto sostenibile da tanti punti di vista diversi: sociale, economico, tecnologico e ambientale.

Qual è lo scopo della CDR e perché è così importante

La CDR si pone lo scopo di ridurre l’impatto del mondo digitale su pianeta e società, con l’impegno di dedicare una maggiore attenzione alla gestione di privacy e dati raccolti, evitando conseguenze sgradevoli e preoccupanti derivate dall’utilizzo sregolato di prodotti e servizi digitali.

Si vuole quindi mettere in luce tutte le difficoltà e le zone grigie del mondo dei servizi digitali, creando e definendo al contempo delle linee guida che permettano di regolamentare, grazie a una migliore legislazione, questa materia così sfuggente e difficile da incasellare, cercando sempre di essere al passo con i cambiamenti del digitale, che si avvicendano nel panorama internazionale con gran velocità. Ci si impegna, quindi, per ottenere servizi e prodotti che siano accessibili a tutti, con l’accento sull’inclusività e garantendo sempre il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori del settore.

Perché abbiamo bisogno della Corporate Digital Responsibility?

Per quel che riguarda l’impatto ambientale (non solo del digitale), il panorama mondiale ci mostra un quadro preoccupante.

Da anni ormai ci si è resi conto della necessità di ridurre le emissioni di CO2, anche dal punto di vista del digitale (per approfondimenti ricordiamo la nostra rubrica “Sostenibilità Digitale“).

Molte aziende si sono mostrate estremamente responsabili, cercando soluzioni valide al problema, ad esempio promuovendo e adottando la certificazione B Corp e – in Italia – il modello Società Benefit.

Come dovremmo agire per utilizzare in modo responsabile la tecnologia?

Analizziamo il problema da quattro macro punti di vista:

  • Economico
  • Tecnologico
  • Sociale
  • Ambientale

Queste quattro macro aree concettuali devono essere tutte tenute in considerazione perché ognuna influenza l’altra.

Fare un uso etico della tecnologia significa non soltanto agire nel migliore dei modi per il rispetto della cybersecurty, ma agire per la protezione di tutti coloro che utilizzano il digitale, oltre a controllare l’impatto del digitale su società ed economia, senza dimenticare l’attenzione dedicata al consumo energetico e di conseguenza all’impatto sull’ambiente.

Mettere al centro il digitale per un futuro sostenibile

Per poter agire in modo consapevole e fare la differenza in un clima di grande criticità come quello odierno, quel che si auspica è un futuro dove il digitale sia regolamentato da una legislazione attuabile e che funzioni veramente.

Ormai moltissime aziende si stanno muovendo nell’ottica di una riorganizzazione per la sostenibilità digitale e si trovano nel bel mezzo di un momento di transizione, in modo da allinearsi al cambiamento che ormai è in atto, lavorando insieme a tutte le parti coinvolte nell’uso e nello sviluppo del digitale per un futuro davvero sostenibile, per il nostro pianeta e per la nostra società.

Come Piano D torneremo a parlare di questi temi in occasione della decima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale che si terrà a Milano del 3 al 5 ottobre 2022, con un intervento dedicato proprio alla Corporate Digital Responsibility.